Se qualche anno fa mi avessero detto che sarei diventata una camperista, avrei riso e risposto: “Chi io? Impossibile!”.Ora siamo chiusi tra quattro mura da quasi due mesi e mi manca quella casa su ruote che in poco tempo ci ha già regalato tante esperienze e ricordi. La fase due, quella della ripresa, non sembra più un miraggio e comincio a pensare a come sarà poter tornare a viaggiare dopo il coronavirus. Il camper sarà sicuramente l’alternativa più sicura per ripartire dopo la quarantena.
Prima del primo viaggio in camper
La me di prima aveva la testa piena di preconcetti e pregiudizi, pensieri tipo: “io in vacanza voglio rilassarmi e godermi ogni minuto. Voglio pranzare al ristorante e dormire in un letto comodo“. Credevo che il camper non offrisse nulla di tutto ciò.
Quando i miei genitori quattro anni fa mi hanno detto che avevano intenzione di comprarne uno, ho pensato fossero matti. Poi hanno iniziato a fare qualche weekend fuori porta e tornavano ogni volta sempre più entusiasti.
Incuriositi, ce lo siamo fatti prestare, una volta, un’altra, fino a che, con il secondo bimbo in arrivo, abbiamo deciso di prenderne uno tutto nostro.
Perché il camper ti regala un senso di libertà ma al tempo stesso sicurezza. É un tipo di turismo rispettoso, dei luoghi che si visitano, delle persone e del tempo. Un turismo ecosostenibile.
Il camper ci aspetta per tornare a viaggiare dopo il coronavirus
E ora eccolo lì, che ci aspetta in cortile. Ogni tanto ci portiamo dentro i bimbi, stiamo sul lettone a leggere libri, facciamo un aperitivo al tavolo in dinette o un bel pranzo all’ombra della veranda.
Pochi momenti che sono un tentativo di ritrovare un po’ della nostra vita di prima. Abitudini, riti e normalità che sono state scombussolate, insieme alle nostre certezze.
E intanto che aspettiamo che tutto finisca, mi chiedo: “come sarà tornare a viaggiare dopo la quarantena? Come sarà viaggiare nella Fase Due?”.
Come sarà viaggiare in camper dopo la quarantena
Certo viaggiare dopo il coronavirus sarà diverso, nulla sarà più come prima.
Paura mista a euforia, bisogno di respirare aria fresca ma anche istinto di protezione.
E mentre tutti fanno ipotesi su come e quando ci sarà permesso ripartire, sono sempre più convinta della scelta del camper. E credo che nel post quarantena, sarà il modo migliore per riprendere gradualmente a viaggiare. Perché? Perché il camper è una casa, completamente autonoma, ma su quattro (a volte sei) ruote. E se dovremo continuare a evitare il più possibile i contatti, potremo spostarci rispettando le regole in tranquillità.
Con qualsiasi altro mezzo, dal treno all’areo, ma anche nelle soste in autogrill nei viaggi in auto, dovremo preoccuparci di mascherine, guanti e distanza minima. E soprattutto gestire i bambini in queste occasioni, con la loro tendenza a toccare tutto e correre di qua e di là. Tante attenzioni e preoccupazioni che un viaggio in camper non richiede, avendo tutto a disposizione al suo interno, a uso esclusivo della famiglia.
I nostri amici camperisti sono ovviamente consapevoli delle potenzialità e dell’indipendenza dei nostri mezzi e infatti scalpitano in attesa del via libera. Ma questa spero sia l’occasione per avvicinare anche i più scettici a questo mondo.
Viaggiare dopo il coronavirus in camper: i piccoli borghi
È già da un po’ che penso a quale sarà il primo posto dove andremo, a come saremo eccitati e a come ci sembrerà speciale. Non vedo l’ora di parcheggiare il camper davanti al mare e di lasciarlo ad aspettarci mentre esploriamo un bosco. Aspetto con ansia di addormentarmi con il rumore della pioggia sul tetto e svegliarmi davanti a un panorama che lascia senza fiato e ti fa per forza cominciare la giornata col buonumore.
Sfoglio la guida del TouringClub sui borghi italiani da visitare in camper e intanto sogno di andare alla scoperta di piccoli borghi trovati per caso percorrendo una strada secondaria, fare shopping eno-gastronomico e sperimentare le ricette tipiche nella cucinetta del camper. Pregusto già il profumo della grigliata sul barbecue e rido al pensiero dei bimbi che fanno la doccia all’aperto.
E la natura, il contatto con la natura che regala il camper, devi provarlo per descriverlo.
E se un lato negativo poteva essere lo spazio ridotto, veniamo da una quarantena, siamo allenati!
Se non è bastato questo a convincervi, vi diamo qui altri buoni motivi per viaggiare in camper.
Ciao.Anche noi come tanti camperisti,quest’anno vorremmo andare in Puglia,fermarci in qualche area di sosta e campeggio visitando città e paesi della costa.Per chi viaggia in camper come noi,accedere in Puglia è obbligatorio compilare” l’Autosegnalazione Regione Puglia-luogo di provenienza-comune dove soggiornare-elenco luoghi visitati”? Se dobbiamo tribulare e richiedere i moduli per fare alcuni giorni in Puglia, ci limitiamo a viaggiare nel nord Italia,Trentino/Veneto e Friuli.
Grazie della risposta
Ciao, per la Puglia non è necessaria l’autosegnalazione. Vi auguriamo una buona vacanza!